martedì 12 marzo 2019

LA PERIODIZZAZIONE

Cos’è la periodizzazione
Secondo il modello originario, un atleta risponde a uno stress fisico secondo tre fasi successive: nella fase cosiddetta di allarme (1) registra nel corpo e nella mente lo shock portato da uno stimolo esterno (un esercizio nuovo che provoca nel corpo dolore e rigidità); nella fase di resistenza (2) il sistema si predispone per adattarsi allo stimolo; nella fase di esaurimento (3) l’atleta, per stanchezza o assuefazione nei confronti dello stimolo, non fornisce più risposte adeguate, di conseguenza la sua prestazione diminuisce. Lo scopo della periodizzazione degli allenamenti è mantenere l’atleta permanentemente nella fase di resistenza, dove l’adattamento scatena un rafforzamento progressivo, sia livello fisico che mentale, e un miglioramento della prestazione. Va evitato, quindi, di far entrare l’atleta nella fase di esaurimento, alternando opportuni periodi di recupero o offrendo uno stimolo differente, ad esempio cambiando l’esercizio che deve eseguire.

Questo tipo di filosofia ha attecchito anche nel calcio, per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro atletico. Alternando le esercitazioni e i carichi sapientemente, anche in relazione al calendario delle partite, è possibile tenere un calciatore lontano dalla fase di esaurimento, preservandolo dagli infortuni.

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